Sogno d’arte di Viola Innocenti. Riflessioni in forma di poesia di una adolescente in crescita
Viola ci racconta la sua esperienza
Si può sognare e realizzare la propria vita, parola di adolescente
L’adolescenza attraverso una dichiarazione di poetica e un percorso creativo, attraverso una crescita di sensibilità, per condividere, ricordare, conoscere. Sogno d’Arte di Viola Innocenti, riflessioni in forma di poesia nate dal rapporto tra allieva e maestro d’arte. Un’esperienza della giovane generazione che ha voglia di imparare, cambiare, sognare, con l’arte della vita. Viola ci racconta questa sua esperienza che ha portato alla realizzazione del libro/taccuino.
Mio nonno Luca mi ha donato l’arte del creare con spontaneità. È così che sono nate le mie poesie, o meglio, riflessioni sulla vita, la morte, il tempo, la musica, l’arte e tanto altro.
Ho scritto la mia prima poesia all’età di 8 anni. Ricordo ancora che era un sabato mattina ed ero seduta sul letto accanto a mio nonno, intento a fare schizzi e abbozzi su uno dei suoi taccuini.
Nessuno mi ha obbligata a fare quello che stavo facendo, a scrivere… è semplicemente tutto nato dall’ispirazione del momento.
Grazie all’ambiente in cui sono cresciuta, in una famiglia di artisti, ho sempre cercato di esprimermi in modi diversi: nella musica, nel dipingere, disegnare e creare animali di argilla nello studio di mio nonno, nel quale mi rifugiavo quasi tutti i giorni quando ero piccola. Le domeniche mattina, sacre, metteva sempre la musica ad un volume sopra il normale… e insieme ballavamo e cantavamo a squarciagola…una sorta di liberazione del corpo e dell’anima. E non potevano certo mancare le sue improvvisazioni sulla collezione di tamburi che ogni tanto comprava, inondando il giardino dei suoi magici (e martellanti) rintocchi e rimbombi sciamanici.
Mio nonno mi ha saputo trasmettere soprattutto l’arte del pensare, del riflettere e meditare sulle piccole cose della vita. Mi ha trasmesso il suo ottimismo e il credere in qualcosa di misterioso, che viene da dentro di noi, credere nell’anima e in una trasformazione dei nostri pensieri.
Certamente la sua presenza è stata di fondamentale importanza nel mio percorso. Abbiamo maturato insieme un essere interiore molto simile.
Come ho scritto in molte poesie, Mahler è stato uno dei colossi della musica che ci ha legati. Negli ultimi tempi, quando la sua malattia stava peggiorando, lo ascoltavamo spesso insieme, cercando di parlarci con un linguaggio tutto nostro, con gli occhi e con l’anima.
Grazie a lui cerco di “vivere il momento dell’astrazione, in cui l’arte della bellezza assapora le labbra della poesia”, come ho scritto in una poesia.
Creare è il mio obiettivo. Creare per dare qualcosa agli altri, per credere in me stessa ed entrare in un mondo puro.
“L’universo senza tempo” è la mia meta: “la dimensione del sogno”.
Sogno d’arte è diventato così il mio respiro e non posso vivere senza di esso.
Il nero è un colore simbolico che ricorre spesso in questo libro. Il nero ha una valenza particolare per Luca. Come ha scritto nel 1973: “Il nero è una forza concentrata di colori. Il nero ha una dinamica cosmico-spirituale rivolta al futuro. Esso agisce in me come forza liberatrice, come entità di spazio atemporale.”
Forse per questo si vestiva sempre di nero, anche d’estate, e quando ero una bambina non ne capivo il motivo. “Nonno, ma perché ti vesti sempre di nero?”
…E ora ho capito.
Come ho scritto in una poesia dedicata a lui, il 10 aprile 2018: “questo nero è pieno di luce. E io vedo nel buio della tua anima, piena di vivi colori.“
Ora vedo i colori nel buio, vedo il bello nel brutto, vedo il bene nel male, vedo il sorriso nella disperazione, vedo la felicità in un mondo distrutto, vedo l’anima delle persone e le capisco guardando attraverso i loro occhi e penetrando nell’oscurità della loro interiorità più intima e vera.
Io sono sempre stata così, ma nel corso della mia adolescenza ho esplicato sempre di più questo mio lato e mi sono liberata grazie alle persone che mi sono state vicine e che mi hanno nutrita con la loro arte: mia mamma Svitlana con l’arte del restauro e della perseveranza, mio nonno Luca con la sua energia positiva, l’arte della sensibilità e la sua libertà spirituale, mio babbo Simone con l’arte del cinema e della ribelle curiosità e mia nonna Alba Rosa con l’arte della tenacia e dei misteriosi e magici ricordi.
Sogno d’arte si apre con una poesia che io e mio nonno abbiamo scritto insieme, un verso ciascuno, quando avevo 10 anni, nel settembre 2010.
Ho fatto nascere questo libro così, per evidenziare l’importanza del nostro rapporto, nonno e nipote. Più che nonno è stato per me un secondo padre, il mio maestro di vita, albero Maestro.
L’albero è un altro elemento simbolico che ho inserito e che lega le nostre figure. È la forza della natura, che ci unisce. Quando abbraccio un albero è come se abbracciasi mio nonno. Fusione di idee e di immagini in un solo gesto simbolico e puro. Ci sono molto disegni di Luca che raffigurano proprio l’albero, come l’albero del Sole e della Luna.
Ogni riflessione è nata da una spontanea e naturale ispirazione. Le ho buttate di getto sulla prima carta che mi capitava sott’occhio e non è stato un processo pensato e studiato. Queste riflessioni sono la proiezione della mia anima, di ciò che ho vissuto nel momento, libero dalle preoccupazioni.
Molte sono poesie notturne… frutto di notte insonni. Molte le devo ancora decifrare, perché il mio inconscio ha agito senza avvisarmi. Molte sono germogliate dal mio passato e molte devono ancora fiorire in un futuro.
Questo libro è il frutto delle mie emozioni, del mio passato, della Natura.
L’obiettivo è di riuscire a dare ad ogni lettore, ascoltare e osservatore un seme, dal quale sboccerà un ricordo o con il quale potrà coltivare i propri sogni.
“Tu, albero,
hai dato la vita
a me, fiore
notturno
sospeso
tra sogno e realtà”.