Un Roman Polansky agli esordi – “Le Gros et le maigre” [Cortometraggio]

Uno schiavo interpretato dallo stesso Polansky, giovane, magro e a piedi nudi, suona contemporaneaamente un flauto e un tamburo per intrattenere il suo proprietario, intento invece all’ozio su una sedia a dondolo posizionata di fronte alla sua villa.

Lo schiavo salta e salta come un pazzo, deterge la fronte del padrone, lo nutre, gli lava i piedi, lo protegge dal sole con un ombrello e molto altro.

Una graffiante satira, metafora sulla libertà e le ingiustizie sociali, realizzata dall’autore nel 1961.

Buona visione!

 

Potrebbero interessarti

Copertina FAllendo si impara Web

Laura De Benedetto, FALLENDO SI IMPARA

Si impara di più dai fallimenti che dai successi, perché sono gli errori che ci fanno crescere.   Fallendo si impara è un libro a due facce: quella che racconta casi umani, con cui entrare in empatia, o con cui, in parte, identificarsi, percorrere le emozioni e i sentimenti,...

Copertina Lividi d’angoscia Web Ombra

Elena Cardona, Lividi d’angoscia

Un viaggio emotivo, attraverso la poesia e l’illustrazione, nella mente di una ragazza che convive da anni con il disturbo borderline di personalità   Un progetto originale dedicato alla produzione giovanile, che vede la collaborazione di una poetessa e di un artista visivo. In origine esisteva un libro di...

Copertitna Un ombra è soltanto un ombra WEB

Leandro Giribaldi, UN’OMBRA E’ SOLTANTO UN’OMBRA

Ventotto maestri del passato raccontano che cos’è – per loro – il cinema. Con umiltà, orgoglio, reticenza, perentorietà, contraddizioni: quello che c’è dietro la scelta di un soggetto, di un’inquadratura, di un certo tipo di illuminazione, della recitazione di un’attrice o di un attore, del montaggio, di un particolare...

»